Per praticità e continuità stilistica col nostro matrimonio vintage io ho scelto di vestirmi nella stessa Filanda: non ci sono stanze di alcun tipo, ma non è stato un problema. Greta, la wedding planner che mi ha aiutata, ha rubato uno specchio e alcuni tavolini d’appoggio e abbiamo creato così zona trucco e capelli.
Chi ho scelto per occuparsi di me e delle mie testimoni? Per il trucco non ho avuto la minima esitazione: Eleonora è stata la mia primissima scelta e anzi, una delle certezze di quel giorno. La conosco professionalmente da anni e ha sempre fatto lavori impeccabili e in linea con lo stile che cercavo.
Per le nostre acconciature (che sono state tutt’altro che semplici ve lo garantisco) ho avuto il piacere di avere al mio fianco Giorgia, che sarebbe diventata poi più di una fornitrice ma quasi un’amica. La trovavo poco spesso in giro per matrimoni, ma ogni volta era una certezza. In più sono stata la fotografa del suo matrimonio, direi che era davvero destino!
Piccola, ma non troppo, parentesi sul mio abito e le mie scarpe: onestamente mi è sempre importato relativamente poco dell’abito da sposa… o per lo meno così pensavo. Ero partita dall’idea di abito boho tutto pizzi, ma provandoli avevo capito che mi piacevano tessuti puliti e modelli vintage. E dopo aver girato alcuni atelier senza trovare nulla ero ancora più convinta di voler spendere poco e di modificare poi il vestito per poterlo riusare in altre occasioni. E di questo sono rimasta convinta finché non ho incontrato Giulia, la mia fantastica sarta. Sono andata da lei con alcuni esempi presi da pinterest e alcune idee basate su abiti visti qua e la. Ho trovato poi la stoffa perfetta in viaggio a Madrid, e lei ha fatto il miracolo: ha creato l’abito che non sapevo nemmeno di volere, e che, alla fine, è ancora intero e appeso nel mio studio, in vetrina, e non ho coraggio di modificarlo!
Anche per le scarpe non ho avuto dubbi: mi sono innamorata di Leise Shoes in una fiera di Milano, e sapevo che sarebbero state le mie scarpe ancora prima di decidere il vestito. Ero andata come fornitore e non come futura sposa, ma avevo fotografato le loro creazioni in lungo e in largo e alla fine sono diventate le mie scarpe. Comode, su misura, seguendo la palette del matrimonio (e quindi, viola!).
Come potete intuire il mood della giornata si stava un po’ configurando: una vecchia filanda, uno sposo peaky blinders, una sposa vintage, una palette colori “magica” e un po’ dark… e visto che stava venendo così bene, abbiamo deciso di infilarci anche un dress code consigliato, che gli invitati hanno seguito -quasi- perfettamente!
Ovviamente le grafiche dovevano essere in stile con il nostro matrimonio vintage e lo sono state. Difficile come solo un parto può essere, alla fine eravamo tutti soddisfatti: io, Pietro, la mia amica/grafica/testimone Alessandra e anche le ragazze di Serigrafic for wedding che le hanno stampate: c’era il viola, la luna, l’argento e il vintage.